Celano. Promozione ed emozioni con lo Street Boulder
È passata poco più di una settimana dalla diciannovesima edizione di Arzibanda, il festival che mi pregio di organizzare insieme agli altri membri dell’omonima associazione di cui faccio parte. Una festa per noi unica, che ogni anno riesce a regalare nuove sorprese e nuove conoscenze. Bene, oltre alla serie di concerti e spettacoli teatrali che anche quest’anno hanno ridato vita al centro storico di Capistrello, due sono gli accadimenti che porterò con me più di ogni altra cosa. Innanzitutto il laboratorio di stampa serigrafica realizzato da Else Edizioni per bambini dai 4 ai 12 anni, grazie al quale abbiamo dato la possibilità ai bambini del nostro paese prima di giocare con il tema delle loro paure, e poi di realizzare un libro fatto con i loro disegni, partendo dall’idea e arrivando fino al momento della rilegatura. Un’esperienza unica, ripagata dai sorrisi e dallo stupore di tutti i bimbi che hanno partecipato e dalla gioia dei loro genitori, che per una volta hanno potuto gioire con loro per un’attività che andava oltre i soliti schemi.
Oltre a questo, nella mia personale agenda dei ricordi legata ad Arzibanda 2015, rimarrà però anche il bel gemellaggio nato con l’associazione Zero Gravity di Celano. Si tratta di un gruppo di appassionati dell’arrampicata in montagna che da tre anni è entrata nel circuito abruzzese dello street boulder, pratica che regala affascinanti sfide all’interno di centri abitati. Per questo li abbiamo invitati a farsi conoscere e a far conoscere le loro attività durante Arzibanda e per questo l’invito è stato ricambiato a partecipare noi stessi al loro evento, la terza edizione dello Zero Gravity Celano Street Boulder Contest svoltosi sabato 25 e domenica 26 luglio sotto il maestoso Castello Piccolomini, che ospita nelle proprie stanza il Museo della Marsica.
Due giorni in cui il popoloso centro che sovrasta il Fucino è stato “invaso” da centinaia di appassionati di questo sport, in uno scenario fuori dal comune e con tanta voglia di divertirsi e di stare insieme. La sensazione personale è stata quella di riconoscere nello spirito degli organizzatori quella stessa voglia di stupire che mi regala Arzibanda ogni anno e nello stesso tempo la volontà di dare una mano allo sviluppo sostenibile del turismo e della conoscenza dei propri territori di appartenenza, attraverso forme di promozione che esulano dalle solite brochure informative e coinvolgono in prima persona gli ospiti, chiamati per una volta a godere delle bellezze naturali e architettoniche dei rispettivi paesi in prima persona.
Una scelta apprezzata anche da chi di queste pratiche ha fatto il suo mestiere e la sua ragione di vita, come Nora della Cooperativa Geoarcheologica Limes, che mi ha spiegato di come sia ancora difficile far conoscere tutti i nostri patrimoni anche a chi ci vive quotidianamente vicino e non si rende conto dell’importanza che rivestono a livello storico e culturale. Qualche esempio? Il castello di Celano, casa naturale di quello che fu il tesoro di Torlonia – che il principe raccolse durante il prosciugamento del lago e che lo Stato, dopo più di 100 anni, ha dovuto ripagare agli eredi per rientrarne in possesso – la conca del Fucino con la sua sorprendente storia, le montagne circostanti; tutto al centro dell’attenzione, per due giorni, grazie a questa manica di appassionati dell’arrampicata, che ha dato modo a oltre 200 partecipanti provenienti da diverse regioni del centro Italia, di entrare in contatto con un pezzo di storia e con la solita ospitalità abruzzese che da sempre ci contraddistingue.
Sulle giornate “sportive” tanto ancora ci sarebbe da dire, con una due giorni di competizione in cui, ve lo devo dire, ho visto fare cose disumane agli atleti di tutte le età, chiamati a confrontarsi con blocchi affascinanti sia dentro il Castello Piccolomini che all’interno di vicoli e piazze di Celano. Muscoli tesi, tecniche sopraffine, tanta forza di volontà e intuito per superare gli ostacoli, tutto ciò che servirebbe, e aiuterebbe anche noi, a poter sfruttare al massimo le potenzialità di un territorio che, continuiamo a ripeterlo sempre più spessp, non ha nulla da invidiare ad altre regioni d’Italia. E allora, così come nell’arrampicata, non resta che rendersi conto di come la via sia stata segnata e percorrerla con costanza e impegno per arrivare al risultato finale. Le nostre bellezze non aspettano altro che di essere scoperte.
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Gianluca Salustri
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